Morto a 53 anni, Davide Vannoni ha lasciato dietro di sé il dibattito mai esaurito sul suo ‘metodo Stamina’, ma chi era esattamente? Scopriamolo.
Davide Vannoni è morto all’età di 53 anni, nel dicembre 2019, dopo aver innescato uno dei più aspri e insoluti dibattiti nel panorama internazionale. Il suo ‘metodo Stamina’, controversa ‘terapia‘ sull’uso di staminali per trattare malattie neurodegenerative, ha scosso la comunità scientifica e le cronache. Ecco chi era.
Chi era Davide Vannoni?
Davide Vannoni è il padre del ‘metodo Stamina‘. Origini torinesi, classe 1967, ha ideato un approccio che prevedeva l’uso di cellule staminali per trattare malattie neurodegenerative.
È morto nel dicembre 2019, ricoverato per una patologia di cui soffriva da tempo, lasciandosi alle spalle uno strascico di polemiche e dibattiti ancora accesi sulla presunta terapia di cui si è fatto portavoce (mai riconosciuta dalla comunità scientifica). Diversi i procedimenti giudiziari che lo hanno visto coinvolto, per l’ultimo dei quali, lo ‘Stamina bis’, lo vedeva in attesa di giudizio.
La vita privata di Davide Vannoni
Non si hanno molte informazioni sulla vita privata di Davide Vannoni, conosciuto soprattutto per questioni legate al caso Stamina. Sui social nessuna attività utile a tracciare un profilo nitido della sua sfera più intima e riservata.
Davide Vannoni si è spento il 10 dicembre 2019, in seguito a una infezione che, secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, avrebbe contratto durante il ricovero per la malattia di cui da tempo soffriva.
Davide Vannoni: il caso Stamina e 4 curiosità
Vannoni fu arrestato per l’ultima volta a Torino, con l’accusa di aver praticato la sua presunta terapia all’estero, precisamente in Georgia. Aveva poi lasciato il carcere per via di alcuni problemi di salute, ricoverato alle Molinette e infine tornato libero dopo i domiciliari.
Il suo ‘metodo Stamina’ si fondava sull’infusione di cellule staminali e, stando alla sua idea, aveva lo scopo di curare malattie gravi, comprese quelle neurodegenerative.
• Una delle cose che molti non sanno è che Vannoni non era però un medico, né aveva studiato per diventarlo.
• In tasca una laurea in Scienze della Comunicazione, non ha mai reso noto il percorso e i contenuti che hanno portato alla elaborazione del discusso metodo.
• Nel 2015 patteggiò una condanna a un anno e 10 mesi (pena sospesa) con l’impegno a non applicare più la ‘terapia’.
• Figlio di una casalinga e un artigiano, Davide Vannoni ha vinto una cattedra in Psicologia cognitiva all’Università di Udine.